Recco (Ge): itinerari turistici e gastronomici del
“Golfo del Paradiso”
Un indimenticabile percorso fra i profumi della Focaccia di Recco, i colori e le leggende della baia di San Fruttuoso, gli angoli più pittoreschi di Camogli, la città dei mille bianchi velieri
Il Golfo Paradiso è un piccolo golfo nella parte orientale del golfo di Genova, nel mar Ligure.
Il Golfo è stretto tra Genova e il promontorio di Portofino ed è costituito da sette comuni, di cui cinque sul mare (Bogliasco, Pieve Ligure, Sori, Recco, Camogli) e due senza sbocco sul golfo (Avegno e Uscio).
Il cuore di questo comprensorio è Recco, da cui, su invito della Regione Liguria, del Consorzio per la Focaccia di Recco IGP e del Consorzio di tutela Salumi DOP Piacentini, siamo partiti alla scoperta di questo piccolo territorio, pieno di itinerari, artistici, culturali, ambientali e, naturalmente, gastronomici.
Recco (Ge), il cuore del Golfo del Paradiso
Contrariamente ad altri borghi della Liguria, Recco (Ge) vi accoglierà con la bellezza del suo mare ed il profumo della sua Focaccia IGP, ma non potrà mostrarvi grandi vestigia storiche o artistiche.
Purtroppo Recco fu bombardata a lungo, durante la seconda guerra mondiale, riportando la distruzione di quasi il 90% dell’abitato, e quindi non ha molti monumenti antichi da svelarvi, ad eccezione del piccolo Santuario di Nostra Signora del Suffragio, edificato nel seicento.
Il vero vanto del Borgo di Recco non sono, quindi, dei monumenti, ma due grandi realtà italiane, una sportiva ed una gastronomica, entrambi di fama mondiale.
Nel primo caso, parliamo della Pro Recco Waterpolo, la più titolata squadra di pallanuoto del mondo. Nella sua storia ha vinto 33 scudetti (il primo nel 1959 – l’ultimo nel 2019), 8 Champions League, 14 Coppe Italia, 6 Supercoppe Europee, 1 Lega Adriatica, 1 Scudetto femminile, 1 Champions League femminile e 1 Supercoppa Europea femminile. Inoltre, è l’unica squadra italiana ad aver vinto, per ben tre volte, il grande slam (Campionato, Coppa Italia, Coppa Campioni, Supercoppa Europea), traguardo raggiunto nelle stagioni 2006/07, 2007/08 e 2011/12. Nessuna prestigiosa squadra di calcio italiana o europea può vantare un palmares simile, con buona pace di tutti noi calciofili. Tanto per farvi capire ai Campionati del Mondo di Nuoto 2019, che si sono svolti a Gwangju in Corea del Sud, otto dei tredici atleti che hanno vinto l’oro per l’Italia, indossavano la calottina della Pro Recco.
In campo gastronomico Recco può vantare una cucina ricca di specialità sia dolci che salate, tanto da essere spesso definita la “Capitale gastronomica della Liguria“.
La Focaccia di Recco col formaggio IGP
La Focaccia di Recco al Formaggio, è la vera perla gastronomica di questo territorio.
L’origine di questa bontà assoluta si perde nel passato; la prima testimonianza documentata è riferita alla partenza per la Terza Crociata del condottiero genovese Giovanni Embriaco. Nel XVI secolo, gli abitanti locali in fuga dai saraceni cercavano di sfamarsi con quello che avevano. La leggenda racconta che fu così che con olio, formaggetta e farina, cuocendone la pasta ripiena di formaggio su una pietra d’ardesia coperta, nacque la focaccia che si è tramandata sino ai nostri tempi.
Nella realtà per realizzare la Focaccia di Recco al formaggio IGP, si seguono linee produttive e caratteristiche imprescindibili. Deve essere molto sottile e croccante, consumata preferibilmente calda, perché deve essere appena sfornata.
Secondo la ricetta originale, la Focaccia di Recco al formaggio IGP, si compone di due strati sottilissimi di pasta a base di farina e olio di oliva, rigorosamente senza lievito, farciti solamente internamente con la crescenza, che ha ormai quasi totalmente surrogato le originarie formaggette locali.
La Focaccia, viene cotta per massimo 7 minuti, all’interno di speciali forni che permettono un calore diversificato al proprio interno e variabile fra i 270 ed i 320 gradi. Grazie al calore più concentrato in basso e meno concentrato nella parte alta, il formaggio fuso, all’interno della focaccia, rimane così molto liquido e a volte può fuoriuscire da fessure che con la cottura si vengono a creare nel sottile strato superiore di pasta, meno croccante rispetto al lato inferiore.
Dall’estate del 2011 la Focaccia di Recco con il formaggio si fregia del marchio dell’IGP e, a partire dal 2015, è un prodotto tutelato anche a livello europeo. Cuore operativo di questo prodotto di qualità unica, è proprio il Consorzio della Focaccia di Recco con il formaggio IGP, composto da 19 aziende operative nei soli 4 comuni che compongono il territorio della certificazione IGP (Indicazione Geografica Protetta): Recco, Camogli, Sori ed Avegno.
La Focaccia di Recco al Formaggio, può essere felicemente abbinata ai salumi provenienti dalla confinante provincia di Piacenza. In questo caso, se seguite il nostro goloso consiglio, potrete abbinare la vostra Focaccia IGP ad alcune preziose realtà gastronomiche Dop, realizzate a meno di un centinaio di kilometri di distanza: la Coppa Piacentina Dop, la Pancetta Piacentina Dop ed il Salame Piacentino DOP.
Anche in questo caso parliamo di prodotti realizzati secondo regole e disciplinari di produzione precisi e controllati, su cui vigila il Consorzio di Tutela Salumi DOP Piacentini, un altro degli enti organizzatori del nostro viaggio alla scoperta del sapori del Golfo del Paradiso.
E dopo aver degustato la Focaccia di Recco IGP, abbinata ai salumi piacentini Dop, potete brindare con il Pigato bianco, uno dei vini iconici della Liguria.
Il Pigato giunse in Liguria dalla Grecia nel Medioevo, da una delle colonie genovesi nell’Egeo. Nel 1830 fu impiantato ad Ortovero (SV) il primo vitigno, che pian piano fu impiantato anche in altre zone della Liguria.
Il vitigno del Pigato è considerato una varietà di Vermentino e produce un vino bianco dal colore giallo paglierino e con una intensa profumazione di macchia mediterranea. I migliori Pigato sono generalmente coltivati in collina ad un’altitudine di almeno 300 metri: in un ambiente, quindi, vicino al mare ma anche in grado di godere di una escursione termica notturna, che favorisce il patrimonio di profumi di questo classico vino ligure, che va servito fresco e consumato giovane, entro 3 anni dalla vendemmia.
Da Recco, si può facilmente proseguire il nostro itinerario di scoperta di questo bellissimo territorio, imbarcandosi una delle Moto navi Società Golfo Paradiso, che partendo da Recco, permettono di raggiungere via mare tutte le bellissime località della costa del Golfo del Paradiso. Fra queste la bellissima Abbazia di San Fruttuoso, un luogo magico immerso nella natura, restaurato e riaperto al pubblico dal FAI-Fondo Ambiente Italiano.
L’Abbazia di San Fruttuoso
L’Abbazia di San Fruttuoso è situata nella baia omonima all’interno del parco terrestre e marino del Monte di Portofino.
L’abbazia è dedicata a San Fruttuoso di Tarragona, vescovo e santo catalano del III secolo, le cui ceneri sono conservate sotto l’altare della chiesa dell’abbazia, dove sarebbero state traslate a seguito dell’invasione araba della Penisola Iberica. Secondo la leggenda, nel VIII secolo, Prospero, vescovo di Tarragona, per sfuggire all’invasione araba della Spagna, si rifugiò nella baia, su indicazione dello stesso Santo, apparsogli in sogno, e costruendovi una piccola chiesa per conservarne le reliquie.
Nel XIII secolo vi fu aggiunto il corpo edilizio con loggiato verso il mare, ad opera della famiglia genovese dei Doria, che utilizzò una sala dell’abbazia per le proprie sepolture del periodo medievale. L’area utilizzata per il sepolcro della famiglia Doria, è facilmente riconoscibile dalla decorazione a fasce alterne in marmo bianco e pietra grigia, come nella classica e tipica bicromia ligure. Le tombe nobiliari ospitano sette membri della famiglia Doria, morti tra il 1275 e il 1305 e, contrariamente a quanto si può pensare ed alle aspettative di molti turisti, non è sepolto a San Fruttuoso Andrea Doria, Ammiraglio e figura di primo piano della storia genovese, che invece riposa a Genova, nella chiesa di San Matteo.
Il chiostro superiore fu ricostruito nel XVI secolo sempre per volontà di Andrea Doria, mentre nel 1562 fu costruito il torrione di avvistamento quadrato che tuttora domina la baia.
La torre, fu costruita a rispetto della clausola di giuspatronato concesso da papa Giulio III ad Andrea Doria nel 1551 per difendere il borgo dalle eventuali incursioni dei corsari barbareschi. La torre era dotata di artiglieria pesante e leggera: tre cannoni in bronzo, un bombardiere, 33 moschetti e archibugi. Sulle due facciate è presente lo stemma dei Doria, l’aquila imperiale, mentre altre decorazioni sono visibili sulle cornici e sulle mensole.
Dal 1983 l’abbazia fa parte dei beni architettonici del Fondo Ambiente Italiano, grazie alla donazione dei proprietari Frank e Orietta Pogson Doria Pamphilj. Periodicamente vi si svolgono eventi culturali e altre iniziative promosse dal FAI.
Lasciata l’Abbazia, sempre via nave è possibile visitare il caratteristico borgo marinaro di Camogli
Camogli (Ge), la “città dei mille bianchi velieri”
Camogli (Ge) è un tipico borgo marinaro noto per il suo porticciolo e per i palazzi variopinti sul lungomare.
L’aspetto architettonico più rilevante della cittadina è la presenza di edifici colorati che si affacciano sulla spiaggia. I colori e le linee più chiare orizzontali (dette marcapiano) servivano ai marinai camogliesi per riconoscere più facilmente la propria abitazione tra i vari piani dei palazzi del borgo e farvi ritorno dopo la pesca.
Per secoli il borgo marinaro di Camogli ospitò armatori e capitani della flotta militare e commerciale genovese e questo permise alla cittadina una buona disponibilità economica che fu più volte investita per migliorare il benessere e la bellezza del borgo.
Durante le guerre fra Napoleone Bonaparte e gli inglesi, gran parte della marineria genovese venne annientata nella battaglia navale di Abukir, nel 1798. Questo spinse gli armatori locali ad investire sulla costruzione di velieri mercantili e già nel 1856 la flotta camogliese è composta da più di 580 imbarcazioni commerciali. Gli affari dei cantieri navali e nel più vario settore marinaro favorirono un considerevole aumento dell’economia e degli scambi commerciali, con il conseguente sviluppo urbanistico del borgo, che in questa fase raggiunse il suo massimo storico.
Passeggiando per il Borgo, lasciatevi stregare del bellissimo panorama e ritagliatevi del tempo per visitare il Castello di Dragonara e la vicina Basilica di Santa Maria Assunta.
Il Castello della Dragonara, di origine medievale, fu eretto nel XII secolo in posizione elevata rispetto alla vicina basilica di Santa Maria Assunta. Qui i camogliesi si ritrovavano per eleggere i loro rappresentanti o si ritiravano in momenti di pericolo, all’interno delle mura. Nel XVI secolo, con il venir meno degli attacchi da parte dei pirati barbareschi, il Castello venne adibito a prigione. Attualmente è sede di mostre ed eventi culturali
Affacciata sul sottostante porticciolo, la Basilica di Santa Maria Assunta si erge su quello che era l’antico insediamento dell’Isola. Costruita nel XII secolo subì nel corso dei secoli numerose ristrutturazioni e ampliamenti, presentandosi attualmente con una facciata neoclassica e un interno a tre navate. In un’urna sono conservate le spoglie di san Fortunato.
L’interno della struttura religiosa è costituito da tre navate – in stile architettonico barocco – ed è interamente rivestita da pregiati stucchi in oro, marmi policromi e lampadari di cristallo.
Come raggiungere il Golfo del Paradiso
Recco e Camogli sono facilmente raggiungibili sia attraverso l’Autostrada A12, uscita Recco, che utilizzando la linea ferroviaria Genova – La Spezia e scendendo a Recco o a Camogli.
Una volta in loco, vi consigliamo di utilizzare il servizio di motonavi, per muovervi da un borgo all’altro. Questo vi permetterà di non incontrare traffico, di non spazientirvi per trovare parcheggio e, soprattutto, di godervi “in prima fila” panorami marini e colori dei diversi borghi marinari lungo la costa.
Per info ed orari sul servizio marittimo del Golfo del Paradiso CLICCATE QUI
Per acquistare on line il tuo biglietto per visitare l’Abbazia di San Fruttuoso CLICCATE QUI
Si ringraziano il Consorzio Focaccia di Recco con formaggio IGP e il Consorzio Salumi DOP Piacentini per l’apprezzato invito al Tour “Sapori di Paradiso”