A Tarquinia (VT) Villa Bruschi Falgari riapre alle visite
Un bellissimo luogo del cuore a Tarquinia, ritorna fruibile grazie alla voglia ed all’impegno di una intera comunità a valorizzarlo e prendersene cura
Tarquinia (Vt). Quella che vi vogliamo raccontare oggi è una storia positiva e di successo, abbastanza rara nel panorama italiano, dove la tentazione dell’ognun per se è spesso vincente rispetto alla capacità di fare squadra e valorizzare i beni artistici, storici, ambientali dei propri Borghi.
Ci troviamo a Tarquinia, in provincia di Viterbo, una città turisticamente molto conosciuta grazie alla sua storia ed ai suoi reperti etruschi che ne hanno fatto, insieme a Cerveteri, un luogo riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità da parte dell’Unesco.
Ma Tarquinia, come si potrebbe essere facilmente tentati di pensare, non è solo etruschi, ma vanta anche importanti palazzi e mura medievali, uno fra tutti Palazzo Vitelleschi, attuale sede del Museo etrusco.
Tarquinia è stata il luogo di nascita o di vita di santi importanti, come Santa Lucia Filippini, fondatrice delle Maestre Pie, e luogo di ispirazione di grandi poeti, come Vincenzo Cardarelli.
Una città da sempre anche attenta alla valorizzazione del proprio ambiente e della propria storia locale, come dimostrato sia dalla realizzazione, nel proprio territorio, del Bio Distretto della Maremma Etrusca, il più esteso del Lazio, che dalla fondazione nel suo territorio di una delle prime Associazioni di tutela archeologica e culturale, i Gruppi Archeologici Italiani, ideati nel 1964 dal tarquiniese Ludovico Magrini.
Non meraviglia quindi che da questo humus incline alla collaborazione ed all’amore per la propria terra sia nato il Progetto di recupero di Villa Bruschi Falgari, una antica residenza nobiliare tarquiniese, dimenticata e chiusa da molti anni.
Il primo passo, di questo positivo gioco di squadra, è stato la convenzione con cui la Villa è stata data in comodato d’uso, dalla Diocesi che ne era, nel tempo, divenuta proprietaria all’Istituto IIS Vincenzo Cardarelli. L’obiettivo principale era recuperarla all’originario splendore e farne il centro di una serie di iniziative formative che coinvolgessero in prima persona gli studenti dell’Istituto, anche grazie alla presenza nella scuola di molteplici indirizzi di studio: dai Geometri, per gli aspetti tecnici, al Turismo, per la promozione culturale del bene, ai Licei, per le indagini e la riscoperta dei lasciti storici della Famiglia Bruschi Falgari, all’Agrario, per il recupero del vasto Parco e delle sue molteplici essenze arboree e vegetali.
Grazie a questo accordo ed al successivo progetto di salvaguardia, Villa Bruschi Falgari è stata inserita ufficialmente nell’elenco dei beni accreditati alla Rete Regionale delle dimore, ville, complessi architettonici e del paesaggio, parchi e giardini di valore storico e storico-artistico della Regione Lazio. Questo inserimento ha permesso all’Istituto Cardarelli di ricevere dalla Regione i primi finanziamenti per la prima messa in sicurezza della struttura e quindi per le prime parziali aperture del sito alle visite guidate.
Noi abbiamo partecipato proprio ad una di queste visite, finalizzate a far conoscere la Villa e la sua affascinante storia, realizzata lo scorso 7 giugno. .
Palazzo Bruschi Falgari di città
Accompagnati da Claudia Moroni, guida turistica tarquiniese, abbiamo iniziato il nostro percorso dal Palazzo di città della famiglia Bruschi Falgari.
Questo antico palazzo, attualmente sede della Biblioteca Comunale Vincenzo Cardarelli, si estende su 3 piani ed ha, al suo interno interessanti decorazioni pittoriche, testimonianza dell’importanza economica e sociale della famiglia Bruschi Falgari.
Le prime decorazioni dei due piani di casa Bruschi Falgari furono eseguite nel 1806 dal pittore romano Giuseppe Folchi. Decorazioni fatte eseguire, assieme a molte altre migliorie e abbellimenti, da Giovanni Battista Bruschi Falgari in occasione del suo matrimonio con la marchesa Maria Eroli di Narni.
Le decorazioni del Folchi, raffigurano sulle pareti, grandi vedute di campagne, con paesaggi collinari e alberi.
Ad esse, circa mezzo secolo dopo, si aggiunsero le pitture dell’artista perugino, Annibale Angelini, Accademico di San Luca, uno dei protagonisti della pittura romana di metà Ottocento, attivo anche nei cantieri di Palazzo Chigi. A lui si devono gli affreschi presenti nella Galleria e nel Salone delle Feste al piano nobile dell’edificio.
In particolare nella galleria, che univa il piano nobile al salone delle feste, sono raffigurati alcuni scorci del paesaggio della campagna tarquiniese di metà Ottocento che restituiscono vedute di paesaggio autentiche della costa tarquiniese dall’Argentario fino a Civitavecchia, come potevano vedersi proprio dalla balaustra della Villa Bruschi Falgari realizzata fuori città.
Villa Bruschi Falgari
La Villa Bruschi Falgari fu progettata dall’architetto Virginio Vespignani, allora Direttore della Fabbrica di San Pietro, nel 1860 circa e venne ad aggiungersi a un precedente edificio rustico. l conti Bruschi-Falgari vollero far edificare più che una vera e propria residenza, un complesso suburbano sprovvisto di attrezzature per il pernottamento, da utilizzare nei momenti di relax dalle loro attività cittadine.
Il complesso architettonico – che comprende la Villa, la Cappella gentilizia e l’edificio rustico – venne eretto per volere dei conti Bruschi-Falgari su una delle tante loro proprietà ubicate sul territorio fuori della cinta urbana, in una fresca e accogliente valle dove ancora nasce una delle più antiche e importanti sorgenti della Tarquinia medievale, la Fonte dei Giardini o dell’lsaro, inclusa nell’attuale percorso di visita della Villa.
Il parco che circonda i tre edifici storici è ricco di pregiate essenze arboree e cespugliose prelevate dal marito della contessa Maria Giustina Quaglia, il conte Francesco Bruschi Falgari, negli innumerevoli viaggi all’estero.
Nel corso degli anni il parco fu nobilitato con l’istallazione scenografica di innumerevoli reperti archeologici provenienti dalle vaste proprietà terriere possedute dai conti Bruschi-Falgari sul territorio di Corneto, nome con cui era precedentemente identificata la città di Tarquinia.
Non tutti sanno che gran parte delle aree dove si trovano, oggi, le più famose tombe etrusche di Tarquinia, ad esempio quella della caccia e della pesca, erano proprietà dei conti Bruschi Falgari e che solo nel 1820, una specifica legge di Papa Pio IX obbligò tutti i proprietari di siti e terreni archeologici a tutelare i beni ritrovati, vietandone vendita e spostamento.
In più, nel giardino era presente un “Percorso dell’Amore“, dove secondo la tradizione gli innamorati tarquiniesi si dichiaravano reciprocamente i loro sentimenti, percorrendolo insieme il Lunedì di Pasqua, giorno in cui, tradizionalmente, la Villa era aperta alla cittadinanza.
Oltre che appassionato viaggiatore il conte Francesco Bruschi Falgari fu per molti anni sindaco di Corneto-Tarquinia. A lui si deve l’aver dotato nel 1903 le case del paese di acqua corrente e potabile, evento epocale che fu immortalato in un’epigrafe commemorativa che ancora oggi è possibile vedere affissa sulla facciata del palazzo comunale di Tarquinia.
La Cappella gentilizia si deve invece al figlio Luca, per accogliere degnamente le spoglie mortali dell’amato padre e di sua madre, la contessa Matilde Marescalchi.
Oggi la Cappella ospita anche le spoglie di Elisabetta e Matilde e dei loro rispettivi consorti, ultime eredi della famiglia Bruschi Falgari, figlie di Luca e di sua moglie Maria Maffei. Le contesse, infatti, morirono entrambe senza avere figli e con loro terminò la dinastia dei Bruschi Falgari.
Con la loro morte si conclude la prima fase di vita della Villa , che viene di fatto chiusa ed abbandonata e passa attraverso varie proprietà religiose, fino a diventare nel 1975 proprietà della Diocesi di Tarquinia – Civitavecchia.
La seconda vita di Villa Bruschi Falgari
L’oblio di questa bellissima struttura nobiliare, termina nel settembre 2021, quando Monsignor Gianrico Ruzza, da poco eletto nuovo Vescovo di Tarquinia – Civitavecchia, stipula un accordo di commodato d’uso della Villa Bruschi Falgari e del terreno circostante, con l’Istituto ISS Vincenzo Cardarelli, guidato dalla Preside Laura Piroli e già attivo da anni in altri progetti di valorizzazione agricola e culturale del territorio tarquiniese.
Da questo accordo sono già nate diverse iniziative che hanno visto protagonisti sia gli studenti dei diversi indirizzi dell’Istituto, ognuno per le proprie competenze e con i loro insegnanti, che esponenti del mondo associativo e culturale tarquiniese che hanno supportato la scuola nelle prime attività di recupero e messa in sicurezza degli edifici e nella realizzazione di un primo percorso esterno di visita.
L’obiettivo, grazie anche ai fondi regionali presenti e si spera futuri, è completare il recupero e la valorizzazione di Villa Bruschi Falgari, permettendone la piena fruizione da parte di cittadini e turisti.
Fra le tante iniziative di valorizzazione già poste in essere vi segnaliamo la produzione di una prima linea di Olio Extravergine di Oliva frutto della raccolta manuale delle olive prodotte degli alberi della Villa Bruschi Falgari, effettuata dagli alunni del corso di perito agrario del Cardarelli e che si aggiunge a quello proveniente dal raccolto dell’oliveto diffuso messo a dimora, nel terreno dell’Istituto, sempre dagli alunni della Sezione di Agraria.
Questo olio veramente speciale, frutto di amore, impegno e passione, potrà essere acquistato dai visitatori della Villa durante le giornate speciali di apertura, insieme ad altri ottimi prodotti gastronomici, realizzati sempre dai ragazzi, ed il ricavato andrà a finanziare le future iniziative di restauro della Villa.
Un’altra bella iniziativa, è la speciale performance artistica e di rievocazione storica, realizzata dai ragazzi delle due Compagnie teatrali dell’IIS Cardarelli, dirette dai registi Catia Manganelli e Federico Romagnoli, supportati dalla Guida Claudia Moroni per la ricerca storica.
Grazie a questo progetto culturale gli studenti hanno conosciuto e messo in scena le vite dei protagonisti della nobile famiglia Bruschi Falgari, permettendo ai visitatori partecipanti di “incontrare” gli antichi proprietari della Villa, da Maria Giustina Quaglia a suo figlio Francesco Bruschi Falgari, dalla Contessa Matilde Marescalchi alle sorelle Elisabetta e Matilde, ultime eredi del nobile casato.
Quest’anno Villa Bruschi Falgari partecipa anche al Concorso “I luoghi del Cuore” del Fai, il Fondo per l’Ambiente Italiano, e se lo desiderate potete, come noi, votarlo attraverso questo link:
VOTA VILLA BRUSCHI FALGARI COME LUOGO DEL CUORE
Le somme raccolte dalle diverse iniziative di visita e dall’eventuale vittoria al Concorso “I luoghi del Cuore” andranno a finanziare i progetti di recupero e valorizzazione di Villa Bruschi Falgari.