Oltrepo Pavese: il Palio dell’Agnolotto

Oltrepo Pavese: il Palio dell’Agnolotto

Torna in presenza il 29 maggio la 4 edizione del Palio dell’Agnolotto dell’Oltrepo Pavese. Una manifestazione che coniuga la bontà di un prodotto tipico di questa terra, con una buona causa: lo sviluppo agricolo, culturale ed economico della regione dell’Emdibir in Etiopia

Nell’ Oltrepo Pavese, per tutti gli amanti dei territori e dei percorsi enogastronomici, c’è una vera occasione da non perdere. Il prossimo 29 maggio 2022 si svolgerà, nuovamente in presenza, la quarta edizione del Palio dell’Agnolotto dell’Oltrepò Pavese. Quest’anno il Palio si svolgerà nella Tenuta Cordero San Giorgio di Santa Giuletta (Pv), nel cuore dell’Oltrepo Pavese e come di consueto avrà l’obiettivo di festeggiare e far conoscere uno dei prodotti più amati dell’Oltrepo, l’Agnolotto, ma anche di finanziare il progetto di sviluppo agricolo “Un Chicco per Emdibir“, una zona povera dell’Etiopia.

palio dell'Agnolotto pavese Chicco per EMDIBIR #emdibir

Protagonista di questa speciale gara di bontà, cooperazione e solidarietà è l’Agnolotto, realizzato con pasta fatta rigorosamente a mano e con un ripieno di brasato, secondo la tipica tradizione dell’Oltrepo Pavese. Durante la gara del prossimo 29 maggio si sfideranno “amichevolmente” numerosi ristoranti ed agriturismi del territorio, in collaborazione con più di 16 cantine dell’Oltrepo che presenteranno i loro migliori abbinamenti con questo semplice ma gustosissimo piatto.

#agnolotto pavese

Al termine della gara verranno premiati, da una speciali giuria di Chef, tecnici ed appassionati, i 3 migliori agnolotti. Sarà anche assegnato un premio speciale per il migliore impiattamento realizzato. Questo ultimo premio è dedicato quest’anno all’agronomo responsabile del Progetto etiope, Alemayeu, scomparso nel 2019.

La tradizione pavese dell’Agnolotto

L’agnolotto è sicuramente il piatto più tipico della tradizione e della cucina pavese.

La ricetta di questa pasta all’uovo ripiena, rispecchia la tradizione di scambio di questo territorio, innestato da secoli fra Piemonte, Lombardia, Liguria ed Emilia, unendo le influenze della cucina piemontese e di quella piacentina. Dalla prima è stato mutuata la forma della pasta, che è la medesima degli agnolotti piemontesi, dalla seconda il ripieno: lo stufato alla pavese è infatti simile allo stracotto alla piacentina, che costituisce il ripieno degli anolini alla piacentina.

L’origine del nome “agnolotto” è incerta: la tradizione popolare identifica in un cuoco monferrino di nome Angiolino, detto Angelot, la formulazione della ricetta, ma nel tempo ogni famiglia pavese ha elaborato la propria ricetta e la propria tecnica, custodendo gelosamente le proprie personalizzazioni segrete.

In via generale, si prepara prima lo stufato mettendo una buona dose di olio extravergine di oliva, cipolla e alloro, la carne viene poi rosolata e cotta per circa 5 ore aggiungendo un buon vino bonarda, un’altra delle gemme enogastronomiche di questo meraviglioso territorio.

Palio dell'Agnolotto

La pasta dell’agnolotto pavese è rigorosamente tirata a mano e contiene 10 tuorli ogni kilo di farina 00 utilizzata e la forma è artigianalmente quadrata.

#Bonarda

Ma la vera differenza la fa la passione con cui le famiglie e, oggi, gli chef dei diversi ristoranti ed agriturismi pavesi, realizzano questa ricetta tradizionale, che una volta si identificava come il piatto della festa e coinvolgeva nella preparazione tutta la famiglia. Era compito dei bambini sistemare gli agnolotti, realizzati dalle donne della casa, ben in ordine su una tovaglia pulitissima. Dovevano essere sistemati in modo che fosse facili contarli: per dozzine o per decine. Un modo anche per far ricordare ed allenare i bambini della famiglia nel “far di conto”, in un mondo rurale dove non esistevano calcolatrici e telefonini che oggi calcolano per noi. Al conto finale non ne doveva mancare neppure uno ed erano le nonne a vegliare sulla golosità dei propri nipoti.

Il Progetto “un chicco per Emdibir

Come vi abbiamo già detto il Palio dell’Agnolotto Pavese oltre a premiare la bontà di questo tipico prodotto locale, finanzia anche un importante progetto di cooperazione e sviluppo rurale nel territorio etiope dell’Emdibir.

La zona di Emdibir è situata nella regione del Gurage, sull’altopiano centrale dell’Etiopia, a circa 220 km a sud-ovest di Addis Abeba.

La popolazione residente vive di agricoltura e pastorizia di sussistenza: nonostante le condizioni climatiche e geofisiche permettano la coltivazione di cereali e di foraggi.

L’obiettivo del progetto “Chicco di grano o di teff (il grano locale etiope)” è proprio di migliorare la produzione agricola e zootecnica, e quindi contribuire al miglioramento delle condizioni di vita della popolazione locale, attraverso il potenziamento delle attività agricole già in essere.

Questo sviluppo consentirà nel breve periodo di aumentare l’autonomia alimentare degli abitanti, attraverso la diversificazione ed il miglioramento della produzione agricola e dell’allevamento familiare nei villaggi, dando a tutti un futuro più solido e sereno.

Il fascino dell’Oltrepo Pavese

Partecipare al Palio dell’Agnolotto, è sicuramente una splendida occasione per visitare l’Oltrepò Pavese ed essere ospitati da uno dei suoi agriturismi e sorpresi da una delle cantine del territorio.

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Come vi abbiamo già detto l’Oltrepo Pavese è stato per secoli una zona di interscambio, di comunicazione e di passaggio. Il territorio dell’Oltrepò Pavese appartiene alla Provincia di Pavia, e si trova nella parte più a sud della Lombardia, oltre il Fiume Po.

L’Oltrepò Pavese è quindi caratterizzato da un un territorio prettamente collinare, innestato fra la zona pianeggiante che costeggia il Po e l’area montana dell’Appennino, confine naturale con Liguria, Piemonte ed Emilia Romagna.

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Se, come noi, sarete fra i partecipanti di questa festa golosa, ritagliatevi però un po’ di tempo per visitare il Borgo che ospita il Palio.

Infatti il Borgo di Santa Giuletta, che quest’anno ospiterà la quarta edizione del Palio dell’Agnolotto, vanta un’antichissima tradizione vitivinicola, al punto da essere descritto, in documenti databili attorno all’anno 1000, come uno dei territori collinari più vitati dell’Italia del Nord. Regalatevi quindi una bella passeggiata fra i vigneti storici della zona e nelle diverse aziende vinicole presenti nel comprensorio, in maggior parte a vocazione biologica.

Santa Giuletta Tenuta Cordero San Giorgio

Meritano anche una visita il Castello e la vicina chiesa parrocchiale. Il Castello, collocato sulla sommità della collina del Borgo, ha un impianto medievale, anche se della struttura medievale originaria non restano, purtroppo, che le cantine, una volta inospitali prigioni. Oggi il complesso appare come una villa settecentesca, in stile neoclassico, grazie ai numerosi interventi di restauro e rimaneggiamento subiti. Anche la chiesa parrocchiale del Castello, costruita nel 1200 è di origine medievale e dedicata alla martire greca Santa Julitta, che da il nome al Borgo, e conserva al suo interno bei dipinti di scuola caravaggesca.

Informazioni pratiche per partecipare al Palio dell’Agnolotto pavese

Per i nostri lettori che volessero partecipare al Palio dell’Agnolotto riepiloghiamo le informazioni necessarie.

Il Palio si svolgerà quest’anno presso la Tenuta Cordero San Giorgio, nel borgo di Santa Giuletta (Pv) nell’Oltrepò Pavese.

L’evento inizierà alle 17.00 di domenica 29 maggio 2022, i posti disponibili sono 150 ed è necessaria la prenotazione, effettuabile per mail all’indirizzo: pubblico@paliodellagnolotto.it o telefonicamente al numero +39 335 7667530. Sarà possibile pagare in anticipo tramite bonifico bancario (Iban IT34Z0623055680000043860102) oppure direttamente in loco, le prenotazioni saranno possibili fino a venerdì 22 aprile. Tutto l’incasso raccolto sarà devoluto al Progetto “Un Chicco per Emdibir di cui abbiamo parlato nei paragrafi precedenti. La serata si svolgerà nel rispetto delle normative vigenti anti Covid.

 

Si ringraziano gli organizzatori del Palio dell’Agnolotto

per la fornitura del materiale informativo e fotografico.

 

 

 

 

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