E’ con particolare onore e piacere che oggi, con un pizzico di titubanza, attraversiamo il monumentale ingresso di un palazzo romano che tutti in Italia conoscono ma che ancora in pochi hanno visitato: il Palazzo del Quirinale, sede della Presidenza della Repubblica Italiana.
Il Palazzo del Quirinale sorge in un luogo che, per la posizione elevata e la particolare salubrità, ospitò fin dall’antichità nuclei residenziali, edifici pubblici e di culto, particolarmente importanti per la città di Roma.
Nel IV secolo a.C in questa area del colle, sorse il tempio del Dio Quirino che diede il nome al colle, detto appunto “Quirinale”. Il Dio Quirino, divinità di origine Sabina, era il terzo, in ordine di importanza nel Pantheon degli dei romani, dopo Giove e Marte, con i quali formava la Triade capitolina. Curioso sottolineare che anticamente a Roma, la festa del Dio, protettore di Roma e dei “Quiriti”, nome con cui i romani indicavano loro stessi, si festeggiasse il 29 giugno, data in cui ancora oggi si festeggiano i Santi Patroni dell’Urbe: San Pietro e San Paolo.
Accanto, al tempio di Quirino, sorgeva il tempio della Dea Salute nel quale si celebravano cerimonie propiziatorie del benessere dello stato e dei suoi cittadini. La scelta di questo sito, il più alto fra i mitici “sette colli”, sottolinea come, fin dall’epoca antica, il luogo si distinguesse per la salubrità dell’aria.
Successivamente furono edificate in questa zona le terme di Costantino e il tempio di Serapide, divinità di origine egizia, edificato da Caracalla nel 217 d.C. Dall’antico tempio romano di Serapide provengono i due gruppi scultorei dei Dioscuri, Castore e Polluce, che ancora oggi ornano l’obelisco della piazza antistante l’ingresso del Palazzo. I due leggendari fratelli sono scolpiti mentre domano due cavalli e questo nel medioevo, epoca in cui in pochissimi conoscevano la mitologia classica, causò la modifica del nome “popolare” della zona in Monte Cavallo.
Nel Cinquecento in quest’area il cardinale napoletano Oliviero Carafa, costruì una villa con vigna che nel 1550 venne presa in affitto dal cardinale Ippolito d’Este, figlio di Lucrezia Borgia, duchessa di Ferrara, e proprietario anche della Villa d’Este a Tivoli. Similmente a quanto fatto a Tivoli, anche in questo caso il Cardinale Ippolito trasformò la vigna in un elaboratissimo giardino, arricchito da fontane, giochi d’acqua, sculture antiche.
La bellezza e amenità del luogo indussero papa Gregorio XIII (1572-85) a far ampliare a sue spese la piccola villa, realizzando una elegante facciata a portico e loggia collegate internamente da una splendida scala elicoidale e il cosiddetto “Torrino” da dove oggi sventolano tre bandiere, quella europea, quella italiana e quella propria del Presidente della Repubblica, che però viene esposta solo durante la permanenza del Presidente nel Palazzo. In pratica, attraverso la presenza o meno di questa bandiera sul Torrino, ogni cittadino di passaggio per la Piazza del Quirinale può verificare visivamente di persona se il nostro Presidente Mattarella è presente o no. Purtroppo il giorno della nostra visita le bandiere erano solo due… ma l’assenza del nostro capo dello Stato è stata bilanciata dalla presenza di tantissime belle cose da vedere, fotografare e , naturalmente, raccontare.
Nel Seicento i Papi scelgono definitivamente il palazzo del Quirinale come loro sede, inizialmente solamente estiva per sfuggire al calore ed alle zanzare portatrici di malaria che erano costate la vita, in passato, a più di un predecessore, poi permanente, svolgendo a San Pietro solo le funzioni religiose.
La piccola villa costruita nel secolo precedente non era però sufficiente ad accogliere la corte pontificia e a soddisfarne le esigenze di rappresentanza, per questo fu affidato all’architetto Domenico Fontana l’incarico di ampliare l’edificio costruendo una lunga ala verso la piazza e un secondo palazzo su via del Quirinale, così da formare un ampio cortile interno.
Successivamente Paolo V Borghese (1605-21), fece realizzare lo Scalone d’onore, la grande sala del Concistoro, dove si riuniva il papa con il Collegio dei suoi cardinali, (oggi Salone delle Feste) e la Cappellina dell’Annunziata, affrescata da Guido Reni con alcuni collaboratori. Il grande architetto Carlo Maderno, ricavò, da spazi precedenti, alcuni ambienti importanti quali la Sala Regia (oggi Salone dei Corazzieri), la Cappella Paolina, gli appartamenti privati del Papa.
Nel 1809 le truppe dell’esercito napoleonico occupano Roma, catturano papa Pio VII (1800-1823) e lo deportano in Francia. Il Quirinale viene scelto dal governo napoleonico come residenza dell’Imperatore e in previsione di un soggiorno a Roma di Napoleone – che in realtà non avverrà mai – il Palazzo venne adattato alle nuove esigenze e alla moda del gusto neoclassico, il famoso “stile Impero”. Con la caduta di napoleone il Palazzo ritorna al suo abituale uso di Sede pontificia.
Il 20 settembre del 1870 i bersaglieri entrano a Roma, mettendo fine al dominio temporale dei Papi e meno di un anno dopo al Quirinale entra Vittorio Emanuele II, primo Re d’Italia. Pur non amandolo molto, tanto da definirlo in maniera dispregiativa “la casa dei preti”, Vittorio Emanuele II ristrutturò il palazzo, dandogli i canoni architettonici di una Reggia ed utilizzando arredi, mobili e quadri provenienti dalle regge dalle ex capitali dei precedenti piccoli regni italiani, quali, ad esempio, Parma, Firenze e Napoli.
Dal 2 giugno 1946 il Palazzo è sede della Presidenza della Repubblica Italiana e molte sale del Palazzo svolgono oggi importanti funzioni istituzionali.
Fra queste sale “istituzionali” possiamo annoverare la Sala degli Specchi, che prende il nome da una bellissima collezione di specchi di Murano, dove giurano i giudici della Corte Costituzionale; il Salone delle Feste, dove si svolgevano i balli ufficiali di casa Savoia e dove oggi giura ogni nuovo Governo e dove si svolgono i pranzi di Stato, in onore dei capi di stato e di governo esteri in visita a Roma; lo Studio del Presidente, dove Mattarella riceve gli ospiti di stato, effettua le consultazioni per la formazione del nuovo governo e legge il discorso di fine anno, che tutti noi ascoltiamo in diretta televisiva e la Loggia d’onore, chiusa da ampi finestroni che ne indicano il nome informale di “Studio alla vetrata” e dove le delegazioni dei partiti o il futuro Presidente del Consiglio incontrano i giornalisti a fine colloquio con il Presidente.
Ma, funzioni istituzionali a parte, questo Palazzo speciale, grande venti volte la Casa Bianca con buona pace di Joe Biden, racchiude moltissimi altri gioielli artistici ed architettonici.
La Cappella Paolina, sorella gemella negli spazi della più famosa Cappella Sistina, dove, nel corso dell’ottocento si sono svolti quattro conclavi per l’elezione di tutti i Papi da Leone XII a Pio IX. La Sala della biblioteca della regina Margherita di Savoia, moglie di Umberto I, realizzata dall’ebanista Pietro Piffetti, totalmente rivestita in legno con preziosi intarsi in avorio e tartaruga.
Il Cortile d’Onore, che accoglie tutti gli ospiti di questo antico palazzo e che sul Torrino ospita, oltre che le già citate bandiere, anche uno dei rari orologi con quadrante “italico”, cioè con indicate solo sei ore e non le abituali 12. Tipologia di misurazione del tempo che abbiamo già visto nella nostra recente visita all’Abbazia di Trisulti (Fr). La Sala del Balcone che affaccia direttamente sulla piazza e dalla quale il Papa, appena eletto, benediceva la folla e, appena morto, veniva preparato per il trasporto e la sepoltura nelle grotte vaticane sotto la Basilica di San Pietro.
Il Quirinale racchiude al suo interno anche un giardino di circa quattro ettari, la cui storia è strettamente connessa con l’evoluzione del complesso monumentale e che, in occasione della festa della Repubblica del 2 giugno è totalmente e liberamente aperto al pubblico.
La prima sistemazione del giardino si deve, come abbiamo già detto, al cardinale Ippolito d’Este. A quel tempo il giardino, era articolato in viali, padiglioni e aiuole a cui si accedeva attraverso un viale di ingresso parallelo alla strada Pia, oggi Via del Quirinale. Da questo viale, un percorso a tridente convergeva ad un padiglione centrale con un ninfeo ornato da statue antiche e un altro padiglione, a pianta centrale in legno e fogliame. In quest’area, molto panoramica, cui nel Settecento sarà costruita la Coffee House. Coffee House destinata dal pontefice a luogo di incontro e di cultura. Tra gli interventi di età sabauda vi è la creazione della Fontana di Caserta, costruita di fronte alla Coffee House su progetto dello scultore Giulio Monteverde per Umberto I (1878-1900), che include un gruppo scultoreo proveniente dal parco della Reggia di Caserta, con tre figure femminili sedute su di una roccia al centro di una vasca circolare.
La visita dei giardini è assolutamente incantevole e si sarebbe tentati di nascondersi in qualche angolo per potervi rimanere a lungo. Purtroppo il tempo della visita è terminato ed un gentile ma inflessibile Corazziere, membro di questo antico e speciale corpo dei Carabinieri addetto alla scorta e vigilanza del nostro Presidente, ci accompagna all’uscita. Ci piace sottolineare che è “fisicamente” un testimone di quello che speriamo sarà l’Italia futura, integrata, rispettosa ed aperta ad un nuovo sviluppo ma anche alla salvaguardia di quel patrimonio di storia, bellezza e tradizione che affascina tutti noi.
Per chi, letto questo post, desiderasse imitarci, sappia che il Palazzo del Quirinale è visitabile su prenotazione, registrandosi sul suo sito web istituzionale e scegliendo fra i due possibili percorsi di visita. Naturalmente è necessario rispettare l’attuale normativa anti Covid in corso e quindi essere muniti di un documento di riconoscimento e del Super Green Pass. Durante la visita è necessario indossare mascherine respiratorie di tipo FFP2
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